Pedro Cuiça © International Mountain Summit - Brixen (Tirol do Sul, 15/ Out. 2016)
Forse
anche sarò vecchio continuerò a essere un viandante. Forse perche il ritmo
intimo del cammino risuona dentro di me dall’infanzia. Potrei rinunciare ad
arrampicare, ma non potrei mai rinunciare a camminare. Come se dentro di me
fosse nascosto lo spirito errante del nómade. Come un’abitudine imprescindible.
Non cerco più nuovi orizzonti, ma trovo sempre il tempo e un pretexto per
lasciare il mio nido. Taglio la corda! Quel che importa non è la lunghezza del
viaggio, ma la possibilità di trovarei l mio posto in un luogo. Quel che mie
forze mi consentono di fare mi serve di esperienza. (…)
Tuttavia
camminando, il mondo ci appare misterioso, più grande, mai banale. La crescente
fidúcia nelle proprie forze, nella propiá resistenza e abilità che ci stimola
da giovani quando intraprendiamo un viaggio, col tempo si reduce come la nostra
naturale velocità. Ma viaggiare e pensare rimangono una sola cosa. Il corpo e
la mente diventano un tutt’uno. Oggi devo camminare per poter pensare.
[MESSNER, 2014: 64-65]
Pedro Cuiça © Brixen (Tirol do Sul, 12/ Out. 2016)
Referência Bibliográfica
MESSNER,
Reinhold. La Vita Secondo Me. Milano: Corbaccio, 2014, pp. 334. ISBN
978-88-6380-837-7
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