quinta-feira, 24 de novembro de 2016

Cammino

Pedro Cuiça © International Mountain Summit - Brixen (Tirol do Sul, 15/ Out. 2016)

Forse anche sarò vecchio continuerò a essere un viandante. Forse perche il ritmo intimo del cammino risuona dentro di me dall’infanzia. Potrei rinunciare ad arrampicare, ma non potrei mai rinunciare a camminare. Come se dentro di me fosse nascosto lo spirito errante del nómade. Come un’abitudine imprescindible. Non cerco più nuovi orizzonti, ma trovo sempre il tempo e un pretexto per lasciare il mio nido. Taglio la corda! Quel che importa non è la lunghezza del viaggio, ma la possibilità di trovarei l mio posto in un luogo. Quel che mie forze mi consentono di fare mi serve di esperienza. (…)
Tuttavia camminando, il mondo ci appare misterioso, più grande, mai banale. La crescente fidúcia nelle proprie forze, nella propiá resistenza e abilità che ci stimola da giovani quando intraprendiamo un viaggio, col tempo si reduce come la nostra naturale velocità. Ma viaggiare e pensare rimangono una sola cosa. Il corpo e la mente diventano un tutt’uno. Oggi devo camminare per poter pensare.
[MESSNER, 2014: 64-65]

Pedro Cuiça © Brixen (Tirol do Sul, 12/ Out. 2016)

Referência Bibliográfica
MESSNER, Reinhold. La Vita Secondo Me. Milano: Corbaccio, 2014, pp. 334. ISBN 978-88-6380-837-7

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