quinta-feira, 7 de junho de 2018

Em defesa do silêncio


© Algures na Net

Perché solo i poeti e gli scrittori i suoni della natura? Forse perché il loro compito è ricordarci che i suoni naturali migliorano la vita. Non della natura, badate bene. Ma naturali. Niente fabbriche, niente macchinari, niente auto, niente trafico. Nessun martello che batte o ferro che stride, bensì suoni naturali come il cigolìo di un legno, il fruscìo delle foglie solleticate dal vento, il richiamo ciclico e musicale di un uccellino. Purtroppo oggi c’é chi interpreta questi segnali come la banalità stereotipata del bello. Eppure è a quella musica naturale che è stato abituato il nostro orecchio. Non alla meccanica, al caos, ai decibel sempre un po’sopra la media.
(…) Por ci sono persone come Gordon Hampton. Lui, ecologo americano, è un cercatore di suoni naturali e di silenzi. Da 35 anni gira il mondo e com microfono alla mano e registra i “suoni dell’esistenza” minacciati dai rumori. Dice di aver trovato solo una cinquantina di luoghi non infestati da rumori prodotti dall’uomo. Nell’Olympic National Park (Washington) c’è uno degli ultimi luoghi silenziosi della terra. Lì, nel 2005, Hampton há creato un santuario del silenzio, segnalato da una pietra rossa su un tronco di muschio. Anche noi abbiamo a cuore il suono del silenzio e continuiamo a pensare che le montagne – così come la nostra esistenza – devono essere protette dal rumore aggressivo della frenesia meccanica. Faccio mie le parole di Franco Michieli: “La durata al di fuori della fretta del mondo lascia spazio al silenzio; l’ascolto dell’impercettibile permette il rivelarsi del profondo” (Andare per silenzi, Sperling & Kupfer, 2018). Un profondo che ciascuno di noi trova tra lo scricchiolìo del fogliame secco sotto lo scarpone, il ciottolìo dei sassi, il mormorio dell’acqua dei torrenti o rivolgendo lo sguardo al silenzio luminoso di una stellata in una notte in quota.
[CALZOLARI, 2018: 3]



REFERÊNCIA BIBLIOGRÁFICA
CALZOLARI, Luca. Difendere il silenzio. Montagne360 – La rivista del Club Alpino Italiano, nº 69, Jun. 2018, pp. 68.


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